I gemelli identici Matthew e Michael Youlden hanno creato l’Umeri, una lingua che solo loro conoscono e parlano fin da piccoli.
I gemelli identici Matthew e Michael Youlden hanno un talento naturale per le lingue; i fratelli parlano niente meno che 26 lingue, ma una di esse, l’Umeri, è stata creata da loro e solo loro la comprendono.
I fratelli poliglotti di Manchester, in Inghilterra, padroneggiano, tra le altre lingue, lo spagnolo, l’italiano, il francese, lingue che possono essere considerate più conosciute, ma anche l’olandese, il mandarino e persino il basco, parlato nella regione del nord della Spagna e nel sud-ovest della Francia.
Tuttavia, una delle lingue parlate dai fratelli è stata creata da loro. I gemelli, noti su Instagram come Superpolygotbros, hanno creato l’Umeri quando erano bambini per comunicare tra di loro e hanno sviluppato la lingua man mano che crescevano.
In un’intervista a BBC, i fratelli hanno spiegato che l’Umeri, la lingua da loro creata, è emersa naturalmente, come un legame extra tra di loro e non come un modo per comunicare senza che gli altri comprendessero: “L’Umeri non è mai stata ridotta a una lingua usata per mantenere segrete le cose,” hanno detto.
“Ha sicuramente un valore molto sentimentale per noi, poiché riflette il profondo legame che condividiamo come gemelli identici.” “I gemelli hanno questo linguaggio condiviso, che ad un certo punto smettono di usare, come se avessero vergogna di esso,” ha raccontato Matthew alla BBC.
I gemelli Youlden affermano che l’Umeri è stata la loro prima lingua, seguita dall’inglese. Lo spagnolo è stata la terza lingua che hanno imparato in vacanza con la famiglia, quando avevano solo otto anni, seguita dall’italiano e dalle lingue scandinave.
Anche se imparano nuove lingue, i fratelli non hanno mai smesso di studiare e sviluppare una struttura grammaticale per la lingua da loro creata, ma non intendono trasmettere l’Umeri a nessun altro.
I Youlden, che attualmente sono soci in una scuola di lingue, credono che la lingua da loro sviluppata morirà con loro: “È una di quelle cose che purtroppo ha una scadenza.”
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